Haters gonna (make you) hate: Negative Campaign as predictor of online Hate Speech during 2019 European elections in Italy
Salvatore Romano (University of Padova)
Diversi studi hanno dimostrato come l’hate speech, e in generale l’aggressività, aumentino in contesti online rispetto alle interazioni dal vivo. Nell’ultimo decennio, anche le campagne politiche si sono spostate progressivamente verso i social media, modificando i contenuti e lo stile comunicativo dei politici.Nella mia ricerca di tesi, a partire dal “Barometro sull’odio” di Amnesty International, costruito durante la campagna elettorale per le europee del 2019, sto indagando la relazione tra Hate Speech e Negative Campaign nel contesto online con un’analisi qualitativa dei post pubblicati su Facebook e Twitter dai politici e dei relativi commenti. Dai risultati emerge come il il Negative Campaign sia effettivamente un predittore delle reazioni di odio, in particolare quando quando il politico attacca direttamente un singolo rispetto a un gruppo (un privato cittadino, un personaggio pubblico o politico) e quando vengono affrontate alcune tematiche come quella dei rifugiati.Questo, in un’ottica preventiva, suggerisce uno spostamento delle responsabilità dagli haters verso chi produce contenuti politici.