Utilizzo della lingua straniera per ridurre la disuguaglianza di genere nel mercato del lavoro
Eduardo Navarrete (Università degli Studi di Padova)
La discriminazione lavorativa continua a pervadere la nostra società. Tra altre, le donne sono vittime di questa discriminazione. Le donne incontrano difficoltà nell’entrare nel mercato del lavoro e, se riescono, affrontano condizioni di lavoro meno favorevoli degli uomini. La fonte di questa discriminazione è il pensiero stereotipato. Sono necessarie strategie per ridurre il pensiero stereotipato e la discriminazione. Sviluppare tali strategie è difficile perché il pensiero stereotipato coinvolge associazioni inconsce e automatiche che sono difficili da sradicare. Il progetto propone di promuovere l’inclusività nel mercato del lavoro attraverso una strategia linguistica.
Le persone accumulano le proprie esperienze in un particolare contesto linguistico. Ad esempio, impariamo le regole sociali attraverso le interazioni con i genitori e coetanei utilizzando la lingua nativa. Le memorie mantengono traccia di aspetti contestuali durante la codifica, compreso il linguaggio utilizzato. Le decisioni sono più stereotipate quando prese nello stesso contesto linguistico in cui è stato appresso lo stereotipo. Lo stereotipo di genere nell’ambito lavorativo potrebbe essere rinforzato per il contesto linguistico in cui è stato appreso, per lo più il nativo.
Più aspetti del contesto originale sono presenti durante la valutazione ad esempio di un curriculum vitae lavorativo, tanto più probabile che le associazioni collegate siano evocate e utilizzate. Il progetto esplora l’utilizzo di lingue straniere come una spinta gentile (nudge) per ridurre il pensiero stereotipato, nello specifico lo stereotipo di genere nel contesto lavorativo